“…Una pace futura potrà essere veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in se stesso – se ogni uomo si sarà liberato dall’odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quell’odio e l’avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore se non è chiedere troppo. E’ l’unica soluzione possibile…” (Hetty Hillesum, “Diario 1941-1943″)

Il 27 gennaio del 1945 i soldati dell’Armata Rossa aprivano i cancelli di Auschwitz, il lager dove erano stati sterminati un milione e mezzo di ebrei, zingari, omosessuali, oppositori politici e prigionieri di guerra.

Il ricordo di quella giornata ci costringe a ripensare ad avvenimenti lontani per capire ciò che non è neppure pensabile e, nello stesso tempo, agire per evitare che un individuo, qualsiasi individuo, possa essere di nuovo perseguitato.